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La genetica aiuta la qualità del latte
Dall' analisi del DNA di 32 tori si rileva l' effetto sulla percentuale di grasso nel latte del gene DGAT1 che determina la sintesi di alanina o lisina, aminoacidi coinvolti nella formazione delle molecole di trigliceridi. BIBLIOGRAFIA
L'Informatore Agrario n. 18, pag. 52 del 28/04/2006
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Sempre meno stalle da latte e sempre più grandi
Continua la ristrutturazione del settore con la riduzione del numero di stalle e la concentrazione produttiva: 2.708 stalle producono il 45,8% del latte italiano; Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto e Piemonte producono il 75,5% del latte nazionale
L'Informatore Agrario n. 18, pag. 57 del 04/05/2012
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Come adattare la stalla al robot di mungitura
I problemi tecnologici legati alla realizzazione di adeguati sistemi di mungitura automatizzata sono sempre meno rilevanti, mentre permangono alcune difficoltà legate alla gestione della mandria. BIBLIOGRAFIA
L'Informatore Agrario n. 18, pag. 58 del 27/04/2001
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La degradabilità ruminale della fibra
Speciale Alimentazione vacca da latte - Presentazione - Fibra sempre più degradabile, obiettivo nella dieta delle vacche. Perché ibridi diversi cambiano la produzione di latte. La digeribilità degli stocchi dipende da ibrido e maturità. Più silomais nella razione se la fibra è degradabile
L'Informatore Agrario n. 18, pag. 61 del 04/05/2007
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Fibra sempre più degradabile, obiettivo nella dieta delle vacche
Speciale Alimentazione vacca da latte - Il miglioramento della degradabilità dell' NDF (frazione della fibra neutro detersa) della dieta fa aumentare la disponibilità di nutrienti e la capacità di ingestione delle bovine, contrastando l' acidosi ruminale provocata da diete ricche in concentrati e contribuendo più in generale al benessere dell' animale
L'Informatore Agrario n. 18, pag. 62 del 04/05/2007
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La gelatina reale nell' alimentazione degli avicunicoli
Sulla base di numerose ricerche la gelatina reale liofilizzata si è dimostrata capace di influenzare favorevolmente le attitudini produttive degli animali migliorando, nelle galline, la ovodeposizione, gli indici di conversione, la pezzatura delle uova e il grado di pigmentazione del tuorlo e, nei soggetti destinati alla produzione di carne, la velocità di crescita, le rese di macellazione, la digeribilità e la tenerezza della carne
L'Informatore Agrario n. 18, pag. 63 del 27/04/2001
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Limitare la carica batterica nell' impianto di mungitura
I punti nell' impianto di mungitura che presentano delle difficoltà nel lavaggio e favoriscono la proliferazione batterica sono le guaine, mentre sono più lavabili i vasi terminali. La carica batterica, sia nelle guaine sia nel latte, risulta fortemente correlata alla temperatura della soluzione di lavaggio: più è alta migliore è il contenimento della carica batterica. BIBLIOGRAFIA
L'Informatore Agrario n. 18, pag. 63 del 07/05/2010
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Perché ibridi diversi cambiano la produzione di latte
Speciale Alimentazione vacca da latte - La fermentescibilità del trinciato è direttamente proporzionale al contenuto di amido, quella dello stocco è fortemente influenzata dall' elevata lignificazione della sua parte più bassa: per raggiungere elevati livelli di ingestione bisogna fornire foraggi con alta degradabilità di NDF (fibra neutro detersa)
L'Informatore Agrario n. 18, pag. 65 del 04/05/2007
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La digeribilità degli stocchi dipende da ibrido e maturità
Speciale Alimentazione vacca da latte - I risultati della prova hanno evidenziato differenze di digeribilità della sostanza organica del silomais fino al 9% tra i diversi ibridi e del 5-6% per quanto riguarda l' NDF (frazione della fibra neutro detersa): questo si traduce in un incremento di ingestione di sostanza secca di 1 kg/capo/giorno e di produzione di latte di circa 1,5 kg/capo/giorno
L'Informatore Agrario n. 18, pag. 70 del 04/05/2007
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Più silomais nella razione se la fibra è ad alta degradabilità
Speciale Alimentazione vacca da latte - Silomais con un' elevata percentuale di fibra degradabile a livello ruminale può arrivare a raggiungere valori pari al 50% della sostanza secca della razione, riducendo la necessità di acquistare alimenti fuori azienda e consentendo un risparmio fino a 1,2 euro/capo/giorno. BIBLIOGRAFIA
L'Informatore Agrario n. 18, pag. 73 del 04/05/2007
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La Bse in Italia: un anno di test
Tags: bse
La Bse in Italia, contrariamente a quanto detto prima dell' inizio dei test rapidi, e come evidenzia l' andamento dei casi in questi ultimi 15 mesi di sorveglianza attiva, non sembra poter raggiungere le incidenze degli altri grandi Paesi europei. Questo, unitamente alle abitudini alimentari degli italiani, dovrebbe ridurre i rischi per il consumatore. BIBLIOGRAFIA
L'Informatore Agrario n. 19, pag. 41 del 03/05/2002
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Per i bovini da carne piccolo può essere bello
Tags: zootecnia
Le recenti difficoltà del settore della zootecnia da carne spingono sempre più alla individuazione di sistemi produttivi sostenibili sia sul piano economico che su quello ambientale. In questa direzione una stalla anche di piccole dimensioni può, quindi, risultare interessante sotto tutti i punti di vista
L'Informatore Agrario n. 19, pag. 47 del 03/05/2002
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La vitamina E come antiossidante naturale della carne suina
L' integrazione di vitamina E nella dieta del suino, attraverso la sua azione di antiossidante naturale, permette di ottenere carni migliori sia per il consumo fresco, esaltandone le proprietà organolettiche, sia per i prodotti stagionati, inibendo l' insorgenza dei fenomeni di ossidazione. BIBLIOGRAFIA
L'Informatore Agrario n. 19, pag. 47 del 30/04/1999
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La zootecnia biologica
Tags: zootecnia
Viene riportata una nota sintetica e riassuntiva del regolamento Ce n. 1804/99; per facilitare la lettura il lavoro è stato suddiviso in due parti: la prima fornisce chiarimenti in merito agli aspetti tecnici su cui si basa la zootecnia biologica, mentre con la seconda vengono chiariti gli aspetti burocratico-amministrativi (come si accede alla zootecnia biologica, chi fa i controlli, come vengono effettuati, ecc.)
L'Informatore Agrario n. 19, pag. 47 del 05/05/2000
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La fertilità bovina non è solo genetica
Speciale Fertilità bovina - Investire in programmi di controllo del Bcs (stato di condizione corporea) e della prima inseminazione per avere un tasso rilevamento calori maggiore del 70% consentirebbe di risolvere molti problemi riproduttivi. È importante evidenziare la leva economica che l' efficienza riproduttiva può avere sulla capacità di generare reddito. BIBLIOGRAFIA
L'Informatore Agrario n. 19, pag. 47 del 14/05/2010
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