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Il fagiolo asparago, un interessante ortaggio che
migliora la fertilità del terreno |
Quella del fagiolo asparago è una coltura particolarmente adatta agli
orti familiari per la semplicità di attuazione. L’unica difficoltà è
rappresentata dal fatto che, essendo una pianta rampicante, ha bisogno di
sostegno. Ama un clima caldo e sopporta abbastanza bene la siccità. La sua
coltivazione migliora la fertilità del terreno. Non sono necessari
interventi antiparassitari
Tra gli ortaggi oggi poco conosciuti, ma che per le loro caratteristiche ben
si adattano agli orti familiari, vi è senza dubbio il fagiolo asparago (1).
Con tutta probabilità questo ortaggio è derivato dal fagiolo dall’occhio,
altra varietà botanica della stessa specie, originaria dell’Africa
occidentale e di qui portata in India. Proprio in India pare si sia
originato il fagiolo asparago.
Nel nostro Paese è stato coltivato molto prima degli attuali fagioli, che
provengono dall’America (con tutta probabilità dall’America centrale).
Al contrario del fagiolo dall’occhio, di cui prevalenti sono le forme nane,
il fagiolo asparago ha piante rampicanti.
La diffusione di questo ortaggio è attualmente piuttosto limitata. Infatti
lo troviamo in qualche area del meridione, nel Veneto e in altre zone dove
sono soprattutto gli appassionati che lo mettono a dimora nei loro piccoli
orti familiari, pur non mancando orticoltori di professione che lo seminano.
I nomi che localmente vengono dati al fagiolo asparago sono diversi. Ad
esempio viene detto «stringhe» perché, per la lunghezza e la forma, i
baccelli assomigliano ai lacci delle scarpe, oppure nel Veneto è chiamato «scurie»,
che significa fruste. Si può trovare anche con i nomi di «fagiolo nero del
Brasile» (dal colore del seme di alcune selezioni), «spaghetti»,
«chilometro», «fagiolo serpente»; attualmente viene sempre più chiamato
«metro».
Come si presenta la pianta
I baccelli, che sono le parti che si consumano, si raccolgono
quando raggiungono circa 40 cm, ma a completa maturazione possono
raggiungere la lunghezza di 80 centimetri. Sono in genere più sottili
rispetto ai fagiolini ed hanno sezione quasi circolare. Hanno colore verde
medio o intenso a seconda delle selezioni.
I semi che i baccelli contengono (ve ne possono essere fino a
20 per baccello) sono piuttosto ben individuabili dall’esterno: sono di
colore marrone-rosa, oppure neri.
I fiori hanno dimensioni superiori rispetto a quelle dei
fagiolini e sono di colore violetto chiaro. Si aprono nelle prime ore del
mattino e si chiudono attorno a mezzogiorno.
Le foglie, composte da tre parti (trifogliate), hanno aspetto
lucente e sono prive di peluria.
I fusti che sostengono foglie, fiori e frutti sono rampicanti
(volubili) e possono superare la lunghezza di 3 metri.
Le radici presentano la parte centrale (fittone, lungo anche
oltre 30 cm) più sviluppata rispetto al fagiolino e su di esse (come su
quelle delle leguminose) sono presenti i noduli (tubercoli radicali) che
contengono i batteri capaci di fissare l’azoto dell’aria.
Il ciclo di coltivazione varia da 70-75 a 90 e più giorni.
Ama un clima caldo e sopporta abbastanza bene la siccità
Il fagiolo asparago ama il caldo più degli altri fagioli e perciò nel nord
Italia si coltiva, in media, solo fino alla bassa collina.
È invece una pianta molto adattabile a vari tipi di terreno e sopporta
abbastanza bene la siccità anche se per ottenere produzioni accettabili sono
necessari alcuni apporti d’acqua, specialmente se si semina in suoli
sciolti.
Vi sono varietà con seme marrone-rosa e varietà con seme nero
I semi sono in genere abbastanza facilmente reperibili e sono disponibili
soprattutto le selezioni con seme – o grano – di colore marrone-rosa che
vengono ritenute più rustiche e resistenti alle alte temperature.
Quelle con seme nero sono oggi meno diffuse (sui cataloghi delle ditte di
sementi orticole sono presenti in prevalenza le selezioni con seme
marrone-rosa); nel passato venivano tenute in considerazione per la
sottigliezza del baccello e la scarsa presenza di filo.
Qualche suggerimento pratico per la coltivazione
Concimazione organica. È sconsigliabile eseguire la
letamazione diretta prima della coltivazione.
È indicato, invece, seminare il fagiolo asparago dopo una coltura ben
letamata (zucchino, patata precoce, ecc.) perché possa risentire
positivamente della fertilità residua che lasciano nel terreno queste
coltivazioni.
Concimazione minerale. Per chi desidera attuare la
concimazione impiegando fertilizzanti minerali è consigliabile l’uso di un
concime a base di fosforo (per esempio perfosfato minerale-19, nella dose di
40 grammi per metro quadrato). Sembra infatti che il fosforo sia in grado di
migliorare la capacità delle leguminose di fissare l’azoto dell’aria a
livello del terreno, migliorandone di fatto la fertilità. Quindi, essendo
anche il fagiolo asparago capace di procurarsi da solo l’azoto, è
controindicato apportare questo elemento a mezzo di fertilizzanti minerali.
Per quanto riguarda il potassio, si possono distribuire 20 grammi al metro
quadrato di solfato di potassio-50.
Rotazione. È opportuno non mettere a dimora il fagiolo
asparago dopo piante orticole che appartengono alla sua stessa famiglia
(leguminose), e cioè fagioli e fagiolini, piselli, fave, arachidi, ceci,
lenticchie e soia.
Semina. È bene che la semina nel nord Italia venga un po’
posticipata rispetto a quella del fagiolino, e cioè che inizi nella prima
decade di maggio, quando non vi sono più problemi di ritorni di freddo.
Le semine proseguono poi al massimo fino a metà luglio.
Essendo il fagiolo asparago abbastanza tardivo (rispetto ad esempio al
fagiolo dall’occhio), è consigliabile non seminare oltre la fine di giugno
per poter usufruire a pieno delle capacità produttive delle piante.
Seminando più tardi (al massimo entro la metà di luglio) le produzioni
diminuiscono via via che si posticipa la semina.
Questa coltura viene comunque, nella maggior parte dei casi, messa a dimora
dopo un altro ortaggio (ad esempio dopo lattuga, zucchino precoce, ecc.) ed
è perciò, quasi di regola, una seconda coltura.
La distanza di semina tra le file varia tra i 70 e gli 80 centimetri. Sulla
fila invece le piante si tengono a 10-12 (15) centimetri tra loro.
Volendo seminare invece a postarelle si pongono 4-10 semi per ognuna,
tenendo una distanza di circa 30-40 centimetri tra una postarella e l’altra.
Va tenuto presente che, come per il colore, anche per il peso, nei semi vi
possono essere notevoli differenze tra una selezione e l’altra; comunque un
grammo di semente può contenere anche più di 20 semi. È consigliabile
abbondare un po’ nei quantitativi di seme impiegati (almeno 2 grammi per
metro quadrato), e procedere poi al diradamento.
La profondità di semina è di circa 0,7-1,2 centimetri; la profondità minore
si adotta nei suoli più compatti.
La temperatura migliore per la germinazione si aggira sui 25° C.
Diradamento. Se le piante sono troppo fitte, è necessario
eseguire il diradamento sulla fila per tenerle alle distanze consigliate
sopra (circa 15 piante per metro quadrato, ma alcuni coltivatori ne tengono
un numero maggiore). Si dirada pure quando viene effettuata la semina a
postarelle, lasciando 3-4 piante per ognuna.
Installazione dei sostegni. Dato che il fagiolo asparago è una
pianta rampicante, si devono installare, al momento della semina, dei
sostegni, che in genere sono costituiti da paletti in legno, alti fuori
terra circa 2 metri. Si possono però usare altri materiali di sostegno, come
ad esempio reti in materiale plastico sorrette da robusti pali e fili di
ferro zincato, oppure reti elettrosaldate come quelle che si utilizzano in
edilizia. Non vi è, di regola, la necessità di legare i fusti ai sostegni.
Lotta alle piante infestanti. Bisogna tenere pulite le aiole
dalle piante infestanti fino a quando la vegetazione non ricopre interamente
il terreno. La coltura può essere attuata anche in aiole coperte da teli
plastici scuri, cioè eseguendo la pacciamatura, che si può realizzare anche
impiegando paglia.
Irrigazione. Quando si esegue l’irrigazione per
scorrimento-infiltrazione laterale si devono formare tra le file, dando
terra alle piante, i solchi in cui convogliare l’acqua.
Il fagiolo asparago resiste alla siccità più del fagiolino rampicante, e non
vuole eccessive quantità d’acqua.
Le irrigazioni, però, se le precipitazioni sono scarse o assenti
specialmente nella fase della fioritura e della formazione dei baccelli,
sono indispensabili e contribuiscono ad aumentare la produzione. Il sistema
più indicato è, come detto, quello per scorrimento-infiltrazione laterale,
perché non si bagnano le foglie e si prevengono eventuali danni provocati da
funghi microscopici.
Difesa da malattie e parassiti. Il fagiolo asparago può essere
colpito da quasi tutte le malattie causate da funghi microscopici e da
parassiti animali che attaccano i fagioli (vedi Guida illustrata alla difesa
delle piante dell’orto familiare allegata al n. 4/2004, pag. 16 e 17). In
confronto a questi però è più resistente, ed in genere non sono necessari
interventi antiparassitari per portare a termine le colture.
Per procedere alla raccolta occorre un po’ di pratica
I baccelli del fagiolo asparago formano più facilmente il filo rispetto a
quelli dei fagiolini. È perciò necessario individuare il momento più idoneo
per effettuare la raccolta facendo un po’ di esperienza personale, e cioè
rompendo qualche baccello in vari periodi della crescita per capire quale è
il momento migliore per iniziarne lo stacco.
In linea di massima si può iniziare a raccogliere quando i frutti hanno
raggiunto circa metà della loro lunghezza definitiva, o leggermente meno.
Quando superano la lunghezza di 40 centimetri è difficile trovare baccelli
senza filo.
Il periodo di raccolta è scalare e dura 30-40 giorni, ed anche più.
La produzione si aggira sui 6-8 chilogrammi per 10 metri quadrati; la
produzione è quindi inferiore rispetto a quella del fagiolino, ma il calo
durante la cottura risulta minore, per cui la resa finale è all’incirca la
stessa. Anche lo scarto, quando si pulisce il prodotto, è molto contenuto
(5% o anche meno).
Come consumare il fagiolo asparago
Il fagiolo asparago viene largamente apprezzato dagli intenditori, tanto che
il suo prezzo di vendita spesso risulta più che doppio rispetto a quello del
fagiolino (negli utimi anni si sono toccati prezzi pari a quelli dei funghi
di bosco).
Si può consumare semplicemente lessato e condito con olio, sale, aceto o
limone e facoltativamente prezzemolo tritato.
Ottimo è anche in umido cotto con olio, aglio e prezzemolo e come variante,
che spesso è diventata una regola, con l’aggiunta di polpa di pomodoro
maturo.
Questo ortaggio viene impiegato inoltre per preparare un risotto un po’
inconsueto, ma di ottimo sapore.
Dopo scottatura in acqua bollente (2 minuti circa) si possono conservare i
baccelli in congelatore che forniscono, a livello familiare, un prodotto di
qualità decisamente migliore rispetto al fagiolino congelato.
In passato il fagiolo asparago veniva conservato essiccato, ma è ormai
impossibile nelle nostre campagne trovare questo prodotto non solo perché la
coltura si è ridotta, ma anche perché forse si sono persi i metodi che
consentivano una prolungata conservazione (2).
(1) Il fagiolo asparago appartiene alla famiglia delle Leguminose
o Papilionacee, che però attualmente i botanici chiamano Fabacee. Il suo
nome botanico è Vigna unguiculata varietà sesquipedalis.
(2) Volendo si può provare ad essiccare il fagiolo asparago
ponendo i baccelli sotto una tettoia ben ventilata al riparo dal sole. È
sufficiente metterli sopra fogli di carta per alimenti (tipo sacchetti per
il pane) e rivoltarli un paio di volte al giorno fino alla completa
essiccazione.
Per conservarli, poi, bisogna porli in sacchetti simili a quelli dove
vengono confezionati i biscotti (non deve entrare umidità). Prima di
utilizzarli si tengono in acqua per almeno 2-3 ore.
Di seguito riportiamo l’indirizzo di una ditta sementiera che dispone di
semi di fagiolo asparago; tra parentesi è riportata la varietà che ha in
catalogo:
– F.lli Ingegnoli - Via O. Salomone, 65 - 20138 Milano - Tel. 02 58013113 -
Fax 02 58012362 (fagiolo rampicante «Un metro seme rosa»). Sconto «Carta
Verde»: 5% valido fino al 30/11/2006.
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