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L'Informatore Agrario

Sommario rivista

Approfondimento

 
50
 22-28 Dic.

  2006
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Attualità POLITICA

Buone notizie per le bioenergie

Le novità della finanziaria

Il documento approvato al Senato prevede la riduzione delle accise per i biocarburanti oltre all’obbligo di aumentare la percentuale di immissione al consumo rispetto al totale. Per i certificati verdi agricoli si attendono i decreti attuativi

La nuova legge finanziaria dello Stato che a breve, con il prossimo passaggio parlamentare alla Camera dei deputati, sarà definitivamente approvata, ha previsto una serie di novità rilevanti nel settore agroenergetico.
I contenuti, ben 18 commi dal 367 al 384, riguardano diverse materie: dalle riduzioni di accise per i biocarburanti all’aliquota Iva agevolata per le reti di teleriscaldamento e i contratti servizio energia.
Novità assolute, anche se ancora come affermazione di principio, sono il riconoscimento dell’esenzione dall’accisa di un primo contingente defiscalizzato di olio vegetale puro, ma anche l’impegno a istituire uno speciale regime di certificati verdi di tipo «agricolo» che il ministro Paolo De Castro aveva in più occasioni promesso.
Il prossimo passo riguarderà le successive emanazioni dei decreti attuativi, sia in tema di biocarburanti sia nella parte relativa ai certificati verdi, che dovranno definire – ci auguriamo – procedure semplificate per far sì che la diffusione delle fonti energetiche rinnovabili di origine agricola e forestale si traduca in concrete opportunità per le imprese agricole, per l’economia e per lo sviluppo sostenibile del nostro Paese.
Obiettivo biocarburanti
Gli obiettivi nazionali di immissione al consumo di biocarburanti, calcolati come percentuale del totale del carburante diesel e benzina nei trasporti, vengono elevati a 2,5% entro il 31-12-2008 e 5,75% entro il 31-12-2010. Vengono così rispettati gli indirizzi della direttiva europea 2003/30/Ce sui biocarburanti, che il decreto legislativo n. 128 del 2005 di recepimento della direttiva aveva ridotto al 2,5% .
Nel campo delle così dette «obbligation» i soggetti che immettono in consumo benzina e gasolio per autotrazione hanno l’obbligo di distribuire al consumo una quota minima dell’1% di biocarburanti per il 2007 e del 2% per il 2008.
Come si ricorderà la precedente legge 81/2006 aveva tentato l’istituzione di questo vincolo già da quest’anno, senza però ottenere risultato, anche perché non era prevista alcuna sanzione in caso di inadempienza. Un apposito successivo decreto fisserà sanzioni per mancato raggiungimento dell’obbligo previsto. Sanzioni pecuniarie proporzionali e dissuasive che dovranno tener conto dei progressi compiuti nello sviluppo delle filiere agroenergetiche e che saranno utilizzate per maggiorare la quota di biodiesel e bioetanolo defiscalizzata.
Tra i criteri e le condizioni per attuare questo obbligo si dovrà tenere conto in via prioritaria del prodotto proveniente da intese di filiera o contratti quadro.
Biodiesel. Dal 2007 il biodiesel aumenta la quota defiscalizzata a 250.000 t ma con accisa ridotta al 20% rispetto a quella applicata al gasolio. Con apposito decreto saranno fissate tra l’altro le percentuali di miscelazione, dando priorità al prodotto proveniente da intese di filiera e contratti quadro.
Bioetanolo. A partire dal 2008 il bioetanolo potrà godere di una riduzione di accisa per una quantità pari a 73 milioni di spesa annui.
Olio vegetale puro. L’impiego a fini energetici dell’olio vegetale puro è esentato dall’accisa entro un importo di 1 milione di euro per ogni anno a decorrere dal 2007, a condizione però che venga utilizzato nel settore agricolo per autoconsumo, nell’ambito dell’impresa agricola singola o associata. Un successivo decreto attuativo dovrà fissare criteri e modalità di accesso all’esenzione.
Attività agricola e reddito agrario
Le precedenti leggi avevano già stabilito che la produzione e la cessione di energia elettrica e calorica da fonti rinnovabili agroforestali e fotovoltaiche effettuate da imprenditori agricoli costituiscono attività agricola connessa soggetta a reddito agrario.
La novità introdotta dalla nuova Finanziaria riguarda l’estensione del beneficio anche alla produzione e alla cessione di carburanti ottenuti da produzioni vegetali e prodotti chimici derivanti da prodotti agricoli.
Un’utile precisazione per l’applicazione di questa norma riguarda i prodotti agricoli e le produzioni vegetali da utilizzare per gli scopi sopra indicati che devono provenire prevalentemente dal fondo agricolo, sciogliendo così le incertezze sulle interpretazioni attuative che avevano fatto molto discutere.
Certificati verdi agricoli
Verrà rivista l’attuale disciplina dei certificati verdi e dovrà essere finalizzata a incentivare l’impiego a fini energetici di materie prime provenienti da contratti di coltivazione, di prodotti e residui provenienti dall’agricoltura, dalla zootecnia, dalle attività forestali e di trasformazione alimentare, nell’ambito di progetti rivolti a favorire la formazione di distretti locali agroenergetici, da materie prime provenienti da pratiche di coltivazione a basso consumo energetico e in grado di conservare o integrare il contenuto di carbonio nel suolo.
Per i certificati verdi di tipo «agricolo» la nuova Finanziaria prevede l’abolizione della soglia minima di 50.000 kW elettrici prodotti, quindi tutta l’energia elettrica prodotta anche per quantità inferiori a questo tetto potrà beneficiare dei certificati verdi. Uno strumento utile per la generazione distribuita di energia elettrica rinnovabile.
Su questo tema sarà ora necessario attendere il decreto attuativo del ministro per lo sviluppo economico Pierluigi Bersani d’intesa con il ministro dell’agricoltura De Castro, per capire se l’istituzione di questi speciali certificati verdi agricoli potrà essere riservata all’energia elettrica prodotta e ceduta dagli imprenditori agricoli, singoli o associati e se la durata dei certificati potrà essere portata a 20 anni come ad esempio è previsto in Germania. Per il successo di questa misura sarà fondamentale l’istituzione di procedure autorizzative e amministrative snelle e semplificate.
Iva agevolata
Si applica l’aliquota del 10% alle prestazioni di servizi, alle forniture di apparecchiature e materiali relativi alla fornitura di energia termica per uso domestico erogata attraverso reti pubbliche di teleriscaldamento o nell’ambito del contratto servizio energia. Un’occasione in più per sollecitare gli imprenditori agricoli ad attivare forme di «contratti calore» come i loro colleghi austriaci.
 

Sommario rivista

Marino Berton
Presidente Aiel


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