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Buone notizie per le bioenergie |
Le novità della finanziaria
Il documento approvato al Senato prevede la riduzione delle accise per
i biocarburanti oltre all’obbligo di aumentare la percentuale di immissione
al consumo rispetto al totale. Per i certificati verdi agricoli si attendono
i decreti attuativi
La nuova legge finanziaria dello Stato che a breve, con il prossimo
passaggio parlamentare alla Camera dei deputati, sarà definitivamente
approvata, ha previsto una serie di novità rilevanti nel settore
agroenergetico.
I contenuti, ben 18 commi dal 367 al 384, riguardano diverse materie: dalle
riduzioni di accise per i biocarburanti all’aliquota Iva agevolata per le
reti di teleriscaldamento e i contratti servizio energia.
Novità assolute, anche se ancora come affermazione di principio, sono il
riconoscimento dell’esenzione dall’accisa di un primo contingente
defiscalizzato di olio vegetale puro, ma anche l’impegno a istituire uno
speciale regime di certificati verdi di tipo «agricolo» che il ministro
Paolo De Castro aveva in più occasioni promesso.
Il prossimo passo riguarderà le successive emanazioni dei decreti attuativi,
sia in tema di biocarburanti sia nella parte relativa ai certificati verdi,
che dovranno definire – ci auguriamo – procedure semplificate per far sì che
la diffusione delle fonti energetiche rinnovabili di origine agricola e
forestale si traduca in concrete opportunità per le imprese agricole, per
l’economia e per lo sviluppo sostenibile del nostro Paese.
Obiettivo biocarburanti
Gli obiettivi nazionali di immissione al consumo di biocarburanti, calcolati
come percentuale del totale del carburante diesel e benzina nei trasporti,
vengono elevati a 2,5% entro il 31-12-2008 e 5,75% entro il 31-12-2010.
Vengono così rispettati gli indirizzi della direttiva europea 2003/30/Ce sui
biocarburanti, che il decreto legislativo n. 128 del 2005 di recepimento
della direttiva aveva ridotto al 2,5% .
Nel campo delle così dette «obbligation» i soggetti che immettono in consumo
benzina e gasolio per autotrazione hanno l’obbligo di distribuire al consumo
una quota minima dell’1% di biocarburanti per il 2007 e del 2% per il 2008.
Come si ricorderà la precedente legge 81/2006 aveva tentato l’istituzione di
questo vincolo già da quest’anno, senza però ottenere risultato, anche
perché non era prevista alcuna sanzione in caso di inadempienza. Un apposito
successivo decreto fisserà sanzioni per mancato raggiungimento dell’obbligo
previsto. Sanzioni pecuniarie proporzionali e dissuasive che dovranno tener
conto dei progressi compiuti nello sviluppo delle filiere agroenergetiche e
che saranno utilizzate per maggiorare la quota di biodiesel e bioetanolo
defiscalizzata.
Tra i criteri e le condizioni per attuare questo obbligo si dovrà tenere
conto in via prioritaria del prodotto proveniente da intese di filiera o
contratti quadro.
Biodiesel. Dal 2007 il biodiesel aumenta la quota defiscalizzata a 250.000 t
ma con accisa ridotta al 20% rispetto a quella applicata al gasolio. Con
apposito decreto saranno fissate tra l’altro le percentuali di miscelazione,
dando priorità al prodotto proveniente da intese di filiera e contratti
quadro.
Bioetanolo. A partire dal 2008 il bioetanolo potrà godere di una riduzione
di accisa per una quantità pari a 73 milioni di spesa annui.
Olio vegetale puro. L’impiego a fini energetici dell’olio vegetale puro è
esentato dall’accisa entro un importo di 1 milione di euro per ogni anno a
decorrere dal 2007, a condizione però che venga utilizzato nel settore
agricolo per autoconsumo, nell’ambito dell’impresa agricola singola o
associata. Un successivo decreto attuativo dovrà fissare criteri e modalità
di accesso all’esenzione.
Attività agricola e reddito agrario
Le precedenti leggi avevano già stabilito che la produzione e la cessione di
energia elettrica e calorica da fonti rinnovabili agroforestali e
fotovoltaiche effettuate da imprenditori agricoli costituiscono attività
agricola connessa soggetta a reddito agrario.
La novità introdotta dalla nuova Finanziaria riguarda l’estensione del
beneficio anche alla produzione e alla cessione di carburanti ottenuti da
produzioni vegetali e prodotti chimici derivanti da prodotti agricoli.
Un’utile precisazione per l’applicazione di questa norma riguarda i prodotti
agricoli e le produzioni vegetali da utilizzare per gli scopi sopra indicati
che devono provenire prevalentemente dal fondo agricolo, sciogliendo così le
incertezze sulle interpretazioni attuative che avevano fatto molto
discutere.
Certificati verdi agricoli
Verrà rivista l’attuale disciplina dei certificati verdi e dovrà essere
finalizzata a incentivare l’impiego a fini energetici di materie prime
provenienti da contratti di coltivazione, di prodotti e residui provenienti
dall’agricoltura, dalla zootecnia, dalle attività forestali e di
trasformazione alimentare, nell’ambito di progetti rivolti a favorire la
formazione di distretti locali agroenergetici, da materie prime provenienti
da pratiche di coltivazione a basso consumo energetico e in grado di
conservare o integrare il contenuto di carbonio nel suolo.
Per i certificati verdi di tipo «agricolo» la nuova Finanziaria prevede
l’abolizione della soglia minima di 50.000 kW elettrici prodotti, quindi
tutta l’energia elettrica prodotta anche per quantità inferiori a questo
tetto potrà beneficiare dei certificati verdi. Uno strumento utile per la
generazione distribuita di energia elettrica rinnovabile.
Su questo tema sarà ora necessario attendere il decreto attuativo del
ministro per lo sviluppo economico Pierluigi Bersani d’intesa con il
ministro dell’agricoltura De Castro, per capire se l’istituzione di questi
speciali certificati verdi agricoli potrà essere riservata all’energia
elettrica prodotta e ceduta dagli imprenditori agricoli, singoli o associati
e se la durata dei certificati potrà essere portata a 20 anni come ad
esempio è previsto in Germania. Per il successo di questa misura sarà
fondamentale l’istituzione di procedure autorizzative e amministrative
snelle e semplificate.
Iva agevolata
Si applica l’aliquota del 10% alle prestazioni di servizi, alle forniture di
apparecchiature e materiali relativi alla fornitura di energia termica per
uso domestico erogata attraverso reti pubbliche di teleriscaldamento o
nell’ambito del contratto servizio energia. Un’occasione in più per
sollecitare gli imprenditori agricoli ad attivare forme di «contratti
calore» come i loro colleghi austriaci.
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