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Momento difficile per le macchine |
A Bologna presentati dall’Unacoma i dati di mercato
Alla prima Eima International ci si confronta sui problemi del mercato
interno e sui motivi che li hanno determinati. Per ridare fiato al settore
si attendono anche risposte chiare dal mondo politico
Ha preso il via mercoledì 15 novembre la prima edizione di Eima
International, la nuova formula biennale che prende il posto di Eima dopo 36
edizioni. A ogni manifestazione fieristica le aspettative sono sempre forti
perché è il momento di incontro fra gli operatori e si capiscono gli umori
degli acquirenti, il livello di interesse e il clima generale. In sintesi,
permette di capire come andrà il mercato nei mesi futuri.
Massimo Goldoni, presidente di Unacoma, nel tradizionale incontro di
apertura con la stampa ha presentato la situazione del settore della
produzione delle macchine agricole, confermando il momento non proprio
felice: il mercato italiano sta segnando nei primi mesi del 2006 un calo
delle immatricolazione dei trattori dell’8,5% con una stima di una chiusura
d’anno a –7; le mietitrebbie segnano un –21% e in calo sono anche le
motoagricole e i rimorchi. Le uniche regioni in controtendenza sono
Lombardia e Sicilia.
L’andamento del mercato italiano trova conferma anche nel resto d’Europa:
nel 2005 il Vecchio continente aveva perso il 7% delle immatricolazioni di
trattori nuovi e quest’anno dovrebbe chiudere con un –10%. Unico Paese in
controtendenza la Germania, in significativa crescita, ma dopo un lungo
periodo negativo.
Goldoni ha cercato di spiegare le motivazioni di questa minore domanda di
macchinario agricolo che coinvolge l’Europa e con essa anche il nostro
Paese. Le motivazioni individuate dai costruttori sono sostanzialmente tre:
la riduzione delle superfici a seminativi e l’andamento di mercato dei
cereali; l’organizzazione comune di mercato del settore saccarifero che ha
fatto scomparire un 15-20% della superficie a livello comunitario (e in
Italia il 60%); le riduzioni nei settori ortofrutticolo e viticolo.
Nel settore viticolo – ha continuato Goldoni – la nuova ocm prevede un piano
di estirpazione pari a 400.000 ha nei prossimi 5 anni, mentre nel settore
ortofrutticolo l’introduzione del regime a pagamento unico si ritiene che
possa produrre una riduzione drastica, che per il nostro Paese potrebbe
addirittura arrivare al 50% delle attuali superfici.
A ciò va aggiunta un’annata agraria, quella appena conclusa, che ha visto un
calo delle produzioni in molte zone a causa di fenomeni di siccità.
Nonostante l’andamento del mercato, l’industria italiana del settore
mantiene alti livelli produttivi che dovrebbero attestarsi a fine anno a
circa 961.000 t, con un incremento dell’1,08%, ma con una flessione in
valore del 3,2%.
Però, quando si parla di esportazioni – che intercettano il 57% della
produzione – le cose cambiano: sono in crescita del 6,6% in peso e del 2,3%
in valore. Secondo Goldoni, il calo della produzione in termini di valore è
da imputare al cambiamento delle esigenze del mercato agricolo che cerca, ad
esempio, trattori meno complessi e con minore sofisticazione tecnologica,
perché è in aumento l’utilizzo delle macchine da parte di salariati con non
sufficiente o adeguata formazione.
Le prospettive per il 2007
Il permanere della situazione di indecisione politica dovrebbe far
proseguire anche nel 2007 l’attuale situazione riflessiva in Italia come nel
resto d’Europa.
Il presidente Unacoma ha colto l’occasione per sottolineare la necessità di
una visione lucida sull’agricoltura e sulla meccanizzazione agricola e
soprattutto di una iniziativa politica che rilanci il settore. Unacoma si
sta adoperando per stimolare il ricambio del parco macchine attraverso
iniziative, come ad esempio la revisione obbligatoria, in assenza della
volontà e delle possibilità economiche da parte del Governo di riattivare la
rottamazione.
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