|
|
|
|
|
|
|
|
|
2003 |
|
|
POLITICA |
|
Prende forma la revisione dell'ogm olio d'oliva |
Prime indicazioni
La Commissione intende
sostituire l’aiuto al prodotto con un pagamento diretto a favore dell’azienda
agricola. Incertezza sui criteri di applicazione del disaccoppiamento parziale
Dopo la riforma della pac che
ha coinvolto in particolare i comparti cosiddetti continentali, scatta l’ora
della revisione delle organizzazioni comuni di mercato per le produzioni
mediterranee e, in particolare, per l’olio di oliva, il tabacco e il cotone. A
queste si è aggiunta anche la barbabietola da zucchero, settore nell’occhio del
ciclone perché recentemente alcuni Paesi produttori di zucchero hanno attaccato
in sede Wto il sistema di sostegno praticato a livello di Unione Europea che
inciderebbe in maniera troppo marcata sui volumi produttivi comunitari e sulla
capacità di esportazione sul mercato mondiale.
Per le bietole, però, il
percorso di riforma dovrebbe essere più lento, mentre per le tipiche produzioni
mediterranee presto ci saranno le proposte di regolamento e la relativa
approvazione potrebbe essere perfezionata entro i primi mesi del 2004. C’è da
vedere se la decisione sarà sancita durante il semestre italiano o tutto sarà
rimandato a quello condotto dall’Irlanda.
Nel settore dell’olio di
oliva le linee guida della Commissione europea vanno verso l’introduzione del
disaccoppiamento, anche se mitigato con la formula meno radicale del parziale
decoupling. Si parla di inglobare nel pagamento unico aziendale della pac il
60% dell’attuale sostegno al prodotto e di mantenere accoppiata la restante
parte del 40%.
L’attuale ocm è basata su un
aiuto alla produzione, il cui importo in media è pari a 1,34 euro/kg. La spesa
complessiva dell’Unione Europea è tenuta sotto stretta sorveglianza attraverso
un rigido sistema di quantitativi nazionali garantiti (qng), che prevede la
fissazione di contingenti nazionali di produzione, superati i quali scattano le
penalizzazioni ai produttori sotto forma di taglio dell’aiuto corrisposto.
Completano l’ocm un sistema di stoccaggio privato, cui ricorrono gli operatori
nei momenti di crisi di mercato, e un ampio e articolato programma con il quale
sono erogati contributi a favore di interventi per la promozione, il marketing,
il miglioramento della qualità e la valorizzazione della produzione.
I principi della riforma
In generale, i principi di
fondo in base ai quali la Commissione europea intende orientare il processo di
riforma sono tre.
In primo luogo c’è la
consapevolezza che è necessario dare prospettive di lungo periodo al settore
dell’olio di oliva, per l’importanza economica, sociale, ambientale che tale
produzione riveste, soprattutto nei Paesi del bacino del Mediterraneo, dove
permangono problemi di sviluppo economico e di prosperità.
Al secondo posto c’è un
elemento assai atteso e sempre invocato dall’Italia: il mantenimento
dell’attuale budget di spesa accordato a favore del settore che è pari a circa
2,3 miliardi di euro all’anno, di cui 0,7 all’Italia e 1 alla Spagna, che si
assicura la fetta più consistente, ma non si accontenta e vorrebbe spostare
ulteriori risorse a proprio favore.
Terzo, fondamentale principio
ispiratore della riforma è l’orientamento a proseguire lungo il solco tracciato
nel mese di giugno scorso nell’ambito della revisione di metà percorso e
confermare i nuovi strumenti di sostegno e i nuovi principi introdotti in
quella sede (disaccoppiamento, condizionalità, semplificazione).
Quindi si va verso lo
spostamento del sostegno dal prodotto al produttore, con la rottura del
tradizionale legame tra i pagamenti diretti e la produzione e il rafforzamento
del principio del sostegno condizionato ai comportamenti dei produttori in
relazione alla sicurezza alimentare, alla salvaguardia dell’ambiente e alla
sostenibilità della produzione.
Secondo le intenzioni della
Commissione, la nuova organizzazione comune di mercato per l’olio di oliva
decorrerà dal 1° novembre del 2004 e il nuovo regime di sostegno basato sul
ricorso al decoupling sarà avviato a partire dal mese di gennaio del 2005.
Le linee guida specifiche che
la Commissione proporrebbe per riformare la politica di sostegno a favore
dell’olio di oliva ruotano tutte attorno allo strumento della sostituzione
dell’aiuto al prodotto con un pagamento diretto a favore dell’azienda.
Il disaccoppiamento sarebbe
totale per gli olivicoltori che dispongono di una superficie inferiore a 0,3
ha. Per gli altri ci sarebbe uno sdoppiamento: il 60% degli aiuti storici
percepiti (non è chiaro ancora quale sarà il periodo di riferimento) sarà
disancorato dalla produzione, inglobato nel pagamento unico aziendale della pac
e subordinato solo alle norme di condizionalità e buona pratica agricola; il
40% del budget sarà trattenuto dallo Stato membro e da questi erogato sotto
forma accoppiata sulla base della superficie o del numero di piante.
Il disaccoppiamento parziale
è stato concepito per una semplice ragione: garantire la permanenza della
produzione nelle aree sensibili e con le rese più basse. Spetterà agli Stati
membri individuare le zone a rischio di abbandono, nelle quali ai produttori
sarà assicurato un pagamento addizionale rispetto a quello disaccoppiato.
Domanda ancora senza risposta
Resta da vedere quale sarà il
criterio per l’attuazione del parziale decoupling. Come faranno gli Stati
membri a trattenere il 40% del budget di spesa da riservare alla componente
accoppiata dell’aiuto? Quale sarà l’aiuto disaccoppiato assicurato ai
produttori delle zone non marginali: il 60 o il 100%? Ci sarà un effetto
redistributivo delle risorse finanziarie tra aree marginali e il resto del
territorio? Il 40% trattenuto a livello nazionale deriva da un prelievo lineare
sui pagamenti individuali o da un taglio al montante del budget nazionale?
Tutti questi interrogativi
saranno soddisfatti solo quando il Consiglio predisporrà la proposta di
regolamento.
Il regime dei controlli, che
oggi si basa su specifiche agenzie nazionali (per l’Italia Agecontrol), sarà
semplificato e basato sul sistema Gis.
La macchina dei controlli per
l’olio di oliva sarà la stessa di quella per i seminativi e la carne bovina: il
sistema integrato di controllo e di gestione dei pagamenti diretti della pac.
Le attuali agenzie per il controllo saranno soppresse dal 1° novembre 2005.
Il sistema dello stoccaggio
privato rimarrà in funzione, mentre gli strumenti e le disposizioni per il
marketing, la qualità, la promozione e la tracciabilità saranno rafforzati,
anche con un incremento dei fondi che saranno reperiti dalle dotazioni
nazionali per i pagamenti a favore degli oliveti.
|
|
| |
|
|