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L'Informatore Agrario
Sommario rivista Approfondimento
36
 19 - 25 Set.

  2003
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POLITICA
Prende forma la revisione dell'ogm olio d'oliva

Prime indicazioni

La Commissione intende sostituire l’aiuto al prodotto con un pagamento diretto a favore dell’azienda agricola. Incertezza sui criteri di applicazione del disaccoppiamento parziale

Dopo la riforma della pac che ha coinvolto in particolare i comparti cosiddetti continentali, scatta l’ora della revisione delle organizzazioni comuni di mercato per le produzioni mediterranee e, in particolare, per l’olio di oliva, il tabacco e il cotone. A queste si è aggiunta anche la barbabietola da zucchero, settore nell’occhio del ciclone perché recentemente alcuni Paesi produttori di zucchero hanno attaccato in sede Wto il sistema di sostegno praticato a livello di Unione Europea che inciderebbe in maniera troppo marcata sui volumi produttivi comunitari e sulla capacità di esportazione sul mercato mondiale. 
Per le bietole, però, il percorso di riforma dovrebbe essere più lento, mentre per le tipiche produzioni mediterranee presto ci saranno le proposte di regolamento e la relativa approvazione potrebbe essere perfezionata entro i primi mesi del 2004. C’è da vedere se la decisione sarà sancita durante il semestre italiano o tutto sarà rimandato a quello condotto dall’Irlanda.
Nel settore dell’olio di oliva le linee guida della Commissione europea vanno verso l’introduzione del disaccoppiamento, anche se mitigato con la formula meno radicale del parziale decoupling. Si parla di inglobare nel pagamento unico aziendale della pac il 60% dell’attuale sostegno al prodotto e di mantenere accoppiata la restante parte del 40%.
L’attuale ocm è basata su un aiuto alla produzione, il cui importo in media è pari a 1,34 euro/kg. La spesa complessiva dell’Unione Europea è tenuta sotto stretta sorveglianza attraverso un rigido sistema di quantitativi nazionali garantiti (qng), che prevede la fissazione di contingenti nazionali di produzione, superati i quali scattano le penalizzazioni ai produttori sotto forma di taglio dell’aiuto corrisposto. Completano l’ocm un sistema di stoccaggio privato, cui ricorrono gli operatori nei momenti di crisi di mercato, e un ampio e articolato programma con il quale sono erogati contributi a favore di interventi per la promozione, il marketing, il miglioramento della qualità e la valorizzazione della produzione. 
I principi della riforma
In generale, i principi di fondo in base ai quali la Commissione europea intende orientare il processo di riforma sono tre. 
In primo luogo c’è la consapevolezza che è necessario dare prospettive di lungo periodo al settore dell’olio di oliva, per l’importanza economica, sociale, ambientale che tale produzione riveste, soprattutto nei Paesi del bacino del Mediterraneo, dove permangono problemi di sviluppo economico e di prosperità.
Al secondo posto c’è un elemento assai atteso e sempre invocato dall’Italia: il mantenimento dell’attuale budget di spesa accordato a favore del settore che è pari a circa 2,3 miliardi di euro all’anno, di cui 0,7 all’Italia e 1 alla Spagna, che si assicura la fetta più consistente, ma non si accontenta e vorrebbe spostare ulteriori risorse a proprio favore. 
Terzo, fondamentale principio ispiratore della riforma è l’orientamento a proseguire lungo il solco tracciato nel mese di giugno scorso nell’ambito della revisione di metà percorso e confermare i nuovi strumenti di sostegno e i nuovi principi introdotti in quella sede (disaccoppiamento, condizionalità, semplificazione). 
Quindi si va verso lo spostamento del sostegno dal prodotto al produttore, con la rottura del tradizionale legame tra i pagamenti diretti e la produzione e il rafforzamento del principio del sostegno condizionato ai comportamenti dei produttori in relazione alla sicurezza alimentare, alla salvaguardia dell’ambiente e alla sostenibilità della produzione. 
Secondo le intenzioni della Commissione, la nuova organizzazione comune di mercato per l’olio di oliva decorrerà dal 1° novembre del 2004 e il nuovo regime di sostegno basato sul ricorso al decoupling sarà avviato a partire dal mese di gennaio del 2005. 
Le linee guida specifiche che la Commissione proporrebbe per riformare la politica di sostegno a favore dell’olio di oliva ruotano tutte attorno allo strumento della sostituzione dell’aiuto al prodotto con un pagamento diretto a favore dell’azienda. 
Il disaccoppiamento sarebbe totale per gli olivicoltori che dispongono di una superficie inferiore a 0,3 ha. Per gli altri ci sarebbe uno sdoppiamento: il 60% degli aiuti storici percepiti (non è chiaro ancora quale sarà il periodo di riferimento) sarà disancorato dalla produzione, inglobato nel pagamento unico aziendale della pac e subordinato solo alle norme di condizionalità e buona pratica agricola; il 40% del budget sarà trattenuto dallo Stato membro e da questi erogato sotto forma accoppiata sulla base della superficie o del numero di piante. 
Il disaccoppiamento parziale è stato concepito per una semplice ragione: garantire la permanenza della produzione nelle aree sensibili e con le rese più basse. Spetterà agli Stati membri individuare le zone a rischio di abbandono, nelle quali ai produttori sarà assicurato un pagamento addizionale rispetto a quello disaccoppiato. 
Domanda ancora senza risposta
Resta da vedere quale sarà il criterio per l’attuazione del parziale decoupling. Come faranno gli Stati membri a trattenere il 40% del budget di spesa da riservare alla componente accoppiata dell’aiuto? Quale sarà l’aiuto disaccoppiato assicurato ai produttori delle zone non marginali: il 60 o il 100%? Ci sarà un effetto redistributivo delle risorse finanziarie tra aree marginali e il resto del territorio? Il 40% trattenuto a livello nazionale deriva da un prelievo lineare sui pagamenti individuali o da un taglio al montante del budget nazionale? 
Tutti questi interrogativi saranno soddisfatti solo quando il Consiglio predisporrà la proposta di regolamento. 
Il regime dei controlli, che oggi si basa su specifiche agenzie nazionali (per l’Italia Agecontrol), sarà semplificato e basato sul sistema Gis.
La macchina dei controlli per l’olio di oliva sarà la stessa di quella per i seminativi e la carne bovina: il sistema integrato di controllo e di gestione dei pagamenti diretti della pac. Le attuali agenzie per il controllo saranno soppresse dal 1° novembre 2005. 
Il sistema dello stoccaggio privato rimarrà in funzione, mentre gli strumenti e le disposizioni per il marketing, la qualità, la promozione e la tracciabilità saranno rafforzati, anche con un incremento dei fondi che saranno reperiti dalle dotazioni nazionali per i pagamenti a favore degli oliveti.


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