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L'Informatore Agrario

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Approfondimento

   
33
 1-7 Set.

  2006
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Attualità POLITICA

La bieticoltura meridionale sollecita risposte urgenti

Iniziativa unitaria di Anb, Cnb e Abi a Termoli (Campobasso)

Manifestazione delle associazioni bieticole che chiedono si faccia chiarezza sul futuro dello Zuccherificio del Molise: avvio della contrattazione, quota zucchero aggiuntiva e prezzo bietole costituiscono un trinomio inscindibile

E' iniziata venerdì 25 agosto a Termoli (Campobasso) presso lo Zuccherificio del Molise una forte mobilitazione promossa e organizzata unitariamente dalle tre associazioni bieticole italiane (Anb - Associazione nazionale bieticoltori; Cnb - Consorzio nazionale bieticoltori; Abi - Associazione bieticoltori italiani) con dirigenti e bieticoltori associati che hanno dato inizio a uno sciopero della fame incatenandosi vicino allo stabilimento per denunciare all’opinione pubblica e alle istituzioni la grave e pericolosa situazione di incertezza sul futuro dello stabilimento molisano, l’unico rimasto in attività nel Mezzogiorno dopo l’entrata in vigore della nuova ocm nel settore dello zucchero.
A poche settimane dalle semine autunnali, infatti, e nonostante i reiterati inviti delle associazioni bieticole, la società saccarifera non ha ancora provveduto ad aprire la sottoscrizione dei nuovi contratti di coltivazione per il prossimo anno, suscitando fondate preoccupazioni tra i bieticoltori e nell’intera filiera circa la prosecuzione dell’attività.
Secondo Anb, Cnb e Abi vi sono tutte le condizioni per chiudere con esito positivo la vertenza: la quota aggiuntiva necessaria è disponibile sul mercato, mentre gli strumenti e i mezzi per garantire la remuneratività della coltura sono attuabili tramite adeguati interventi comunitari, nazionali e regionali.
Le associazioni bieticole hanno invitato la società Zuccherificio del Molise a rompere gli indugi e a dare immediato avvio alla contrattazione, procedendo contestualmente ad acquisire in forma definitiva la quota, avendo tra l’altro la Regione Molise – socio pubblico dello zuccherificio – messo a disposizione allo scopo i 16 milioni di euro necessari.
Nel contempo i manifestanti hanno richiamato ai loro compiti istituzionali le Regioni interessate (Abruzzo, Molise, Puglia) e il Governo centrale affinché, ognuno per le rispettive competenze, si adoperi per assicurare una prospettiva duratura a uno zuccherificio di primaria importanza nell’economia agroindustriale del Mezzogiorno, che assolve anche a una funzione strategica di rilievo nell’assicurare al nostro Paese la produzione nazionale di zucchero consentita dalla recente ocm.
Alle Regioni, in particolare, le associazioni bieticole hanno chiesto di tradurre in atti concreti e tangibili per la filiera bieticolo-saccarifera le dichiarazioni di impegno più volte espresse circa lo sviluppo sul territorio di ogni azione utile e volta al miglioramento della produttività e al contenimento dei costi di produzione, attraverso forme dirette e indirette attinenti ai settori dell’irrigazione, dell’energia per uso agricolo, dei mezzi tecnici per la bieticoltura.
Al Governo centrale, invece, Anb, Cnb e Abi hanno sollecitato una più rapida e incisiva azione per favorire l’acquisizione della quota da parte dello Zuccherificio del Molise – convocando con urgenza i soggetti interessati – nonché l’adozione di misure a tutela del prezzo o comunque della redditività della bietola.
La risposta del ministro delle politiche agricole, Paolo De Castro, non si è fatta attendere, con la convocazione a Bari mercoledì 30 agosto del Tavolo bieticolo-saccarifero allargato alle organizzazioni professionali agricole, alle Regioni, agli enti locali e alle rappresentanze sindacali dei lavoratori, che assieme ai trasportatori hanno condiviso e sostenuto la mobilitazione delle associazioni bieticole (vedi riquadro).
Ciò nonostante, dopo giorni di sit in è scattata l’azione che ha visto protagonisti i mezzi agricoli e gli autotreni, con rallentamenti lungo la strada statale che unisce Foggia a Termoli finalizzati a mantenere alta l’attenzione fino a quando – hanno affermato i manifestanti – giungeranno le risposte attese dai bieticoltori, i quali hanno ritenuto la convocazione del vertice con il ministro e l’annunciata riunione del consiglio di amministrazione della società Zuccherificio del Molise per venerdì 1° settembre – con all’ordine del giorno l’apertura della sottoscrizione dei contratti di coltivazione – due fatti importanti ma non ancora sufficienti.
Anche nel giorno dell’incontro con il rappresentante del Governo, inoltre, le associazioni bieticole hanno mantenuto attivi i presidi sulle principali arterie di comunicazione, in attesa degli esiti del negoziato, per essere in condizioni di decidere al momento eventuali ulteriori iniziative.

Buone notizie dal Tavolo

Un segnale positivo per la soluzione del problema legato al futuro dello Zuccherificio di Termoli (Campobasso), e di conseguenza per la bieticoltura meridionale, è venuto dalla riunione del Tavolo bieticolo-saccarifero riunito a Bari il 30 agosto, alla presenza del ministro Paolo De Castro.
I partecipanti, tranne la Società saccarifera, hanno sottoscritto un documento in cui si sottolinea l’importanza di dare un futuro allo Zuccherificio e vengono formalizzate una serie di iniziative.
Le rappresentanze degli azionisti si sono impegnate a sottoporre al Consiglio di amministrazione dello stabilimento l’immediata sottoscrizione dei contratti di coltivazione e l’acquisto sul mercato della quota zucchero suppletiva necessaria.
Il ministro De Castro, da parte sua, si è impegnato ad adottare tutte le misure permesse dalla normativa vigente per aumentare la redditività della bietola al Sud, a facilitare l’acquisto della quota aggiuntiva e a supportare i programmi di ristrutturazione e innovazione dell’impianto molisano.
Le associazioni bieticole faranno in modo di assicurare la fornitura di materia prima, garantendo quindi la semina delle superfici necessarie.
La mobilitazione continuerà in attesa dell’esito del Consiglio di amministrazione.
 

 

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Giovanni Tamburrano



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