- Strategie di marketing
- Microrganismi negli oli aromatizzati
- Qualità dell’olio e avversità dell’olivo
A fronte di consumi di olio di oliva nel mondo
raddoppiati negli ultimi 15 anni è importante spostare quote di produzione
sempre maggiori dell’olivicoltura italiana verso l’extravergine perché nel
medio periodo vada a costituire la base della nostra produzione.
Molte sono le opportunità con cui affermare le differenze del prodotto
italiano sul mercato internazionale, dalla centralità dell’extravergine
nella dieta mediterranea, all’origine territoriale, fino alla sua
valorizzazione per contenuti di servizio o di innovazione (oli aromatizzati
e prodotti in cui è un ingrediente protagonista, packaging innovativi
e copackaging, aggiunta di sostanze funzionali, ecc).
In questo scenario sarà fondamentale adottare opportune strategie marketing
– a cui è dedicato l’articolo che apre lo Speciale – e approfondire le
conoscenze sui nuovi prodotti a valore aggiunto, quelli che a partire
dall’extravergine puntano a segmenti ulteriori di consumo. A questo
proposito, dopo le recenti acquisizioni sui microrganismi presenti negli oli
extravergini di oliva (vedi L’Informatore Agrario n. 30/2005), sono
disponibili i primi risultati, prodotti dallo stesso gruppo di ricerca,
sulla presenza di microrganismi negli oli aromatizzati, che sono l’oggetto
del secondo articolo dello Speciale.
Infine, alla qualità degli oli vergini di oliva, perché sia effettivamente
un prerequisito, in relazione alle avversità più importanti, al momento
della raccolta e al tempo che intercorre tra questa e la molitura è dedicato
il terzo articolo dello Speciale. Già a partire da livelli contenuti di
aggressione, infatti, l’attacco alle drupe da parte di insetti e crittogame
determina stati di alterazione tali da condizionare il profilo qualitativo
dell’olio ottenibile e perdite di quantità di prodotto più o meno sensibili.
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