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L'Informatore Agrario
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22
 26 Mag.-1 Giu.

  2006
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MiWine cambia casa e rilancia

A Fireamilano dal 12 al 14 giugno

Per la sua seconda edizione il Salone milanese dedicato al vino si trasferisce nei padiglioni della nuova fiera, una sede prestigiosa per una manifestazione che punta ai professionisti del settore

Tre giorni dedicati al vino, ai produttori e ai professionisti del settore, con l’obiettivo di favorire i contatti commerciali: questo, in estrema sintesi, vuole essere MiWine, l’esposizione professionale del vino e dei distillati organizzata da Sifa, società di Fiera Milano, che celebrerà la sua seconda edizione dal 12 al 14 giugno a Milano. Quest’anno a fare da cornice sarà il nuovo complesso fieristico di Rho, che offre strutture moderne e funzionali. Miwine occuperà due padiglioni, il 6 e il 10, in prossimità della porta Est servita dalla metropolitana.
Il profilo della manifestazione è stato tracciato nella conferenza stampa di presentazione.
«MiWine – ha spiegato Piergiacomo Ferrari, amministratore delegato di Fiera Milano – non è una manifestazione in concorrenza con altre. Lo testimonia il fatto stesso che siamo biennali, non aperti a visitatori non professionali, non per grandi numeri e per una élite di prodotti, con un tasso di internazionalità elevato (ndr: il 40% degli espositori sono stranieri, come pure un numero elevato di buyer). Il MiWine è dedicato specificatamente a vino e distillati, non allargato a olio extravergine di oliva e ad altri prodotti; offre incontri professionali in fiera in un’atmosfera ideale in cui l’offerta del vino si incontra con la domanda in un clima studiato appositamente per concludere affari; e tutto ciò con le potenzialità del mercato di Milano all’esterno».
«Speriamo – ha proseguito Ferrari – di raggiungere e superare il Vinexpo. Bordeaux è sì un importante polo produttivo, ma è difficile da raggiungere. Milano è meglio collegata, può rappresentare tutte le aree vitivinicole italiane ed è destinata nel tempo a diventare un punto di riferimento, come ai tempi della Fiera Campionaria».
«Abbiamo puntato – ha spiegato Ezio Rivella presidente di Sifa – su una dimensione piccola, ma di servizio, in cui sia facile incontrare i propri interlocutori. Soprattutto per aziende medie o piccole le fiere rappresentano il modo più economico per migliorare la posizione dei propri vini sul mercato. Speriamo di dare alle aziende risposte che non trovano altrove».
La formula del MiWine si basa, quindi, sul coinvolgimento dei produttori vitivinicoli e di tutti i soggetti della filiera della distribuzione e della comunicazione del buon bere, come distributori, ristoratori, gestori di bar ed enoteche, buyer, opinion leader e stampa, in un evento fieristico «B2B», business to business. Obiettivo: portare i vini italiani a contatto con i mercati internazionali e permettere ai buyer e agli stessi produttori nazionali di conoscere meglio mercati, prodotti e offerta estera.
Molte aziende e associazioni, che hanno partecipato con profitto alla prima edizione del 2004 (circa 1.200 aziende e oltre 20.000 visitatori), sostengono la manifestazione. Ne citiamo due per tutti.
«La ricettività di Milano, la logistica, la città stessa – sostiene Lucio Tasca D’Almerita, dell’omonima azienda e presidente di Assovini – è adatta al lavoro e, con l’esperienza maturata da Fiera Milano, credo che tutte le aziende siciliane che hanno scelto di esserci, troveranno a MiWine sbocchi commerciali nel mondo, oggi necessari per crescere».
«La partecipazione a MiWine de "Le donne del vino" – afferma la presidente Pia Donata Berlucchi – ha dato visibilità alle aziende e all’Associazione. Quest’anno la partecipazione a MiWine delle aziende nostre associate è ulteriormente aumentata, perché nel corso della prima edizione abbiamo avuto ottimi contatti».
Eventi e convegni

MiWine si caratterizza anche per una nutrita serie di eventi in fiera, a cominciare dalle degustazioni, sia di vini sia di distillati, organizzate da vari soggetti durante tutta la manifestazione. Diversi gli appuntamenti molto interessanti: la presentazione delle ricerche più avanzate nel campo della biologia molecolare, della genomica e della chimica analitiche applicate alla definizione e alla gestione della qualità nella filiera vitivinicola (in collaborazione con le Università di Milano, Udine, Verona, Padova e con l’Istituto di San Michele all’Adige); la ricerca sulle innovazioni nel sistema di chiusura del vino; lo studio su «I consumi di vino di qualità a Milano: tendenze e prospettive di un mercato internazionale», realizzato dall’Osservatorio sul marketing del vino della Sda Bocconi per MiWine.
Questi sono solo alcuni eventi di un calendario (da consultare sul sito Internet: www.miwine.it) molto fitto sia in fiera sia città Milano, che in questa seconda edizione è coinvolta fortemente e trasversalmente.
Tra l’altro le iniziative di MiWine sono già cominciate e non termineranno alla sua chiusura. All’inizio di maggio è partito il MiWine BarTour, in collaborazione con il Consorzio distributori alimentari, gruppo indipendente italiano di distributori di bevande, che consiste in un corso itinerante per dare ai baristi le informazioni di base per servire, conservare, proporre e abbinare il vino nei locali. Proseguirà fino al 20 giugno con gli Enotour, come nel 2004, percorsi di visita guidata alle cantine di eccellenza di alcune fra le principali regioni vitivinicole italiane per buyer e giornalisti internazionali, per far loro approfondire la conoscenza dei prodotti, dei territori di appartenenza e delle tecnologie di produzione e creare nuove opportunità commerciali con l’avvio di concrete e fruttuose relazioni d’affari.

Sommario rivista Clementina Palese


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