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L'Informatore Agrario
Sommario rivista Approfondimento
 
12
17-23 Mar.

  2006
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Speciale clorosi ferrica

Le conoscenze sulla pericolosità delle micotossine sono relativamente recenti e solo negli ultimi decenni l’Organizzazione mondiale della sanità e gli altri organismi scientifici internazionali hanno iniziato a occuparsene con una visione complessiva. Oggi siamo coscienti che le micotossine rappresentano un problema di dimensione mondiale reso più grave dalla globalizzazione, dal commercio di derrate a grandi distanze e dal prolungamento della conservazione degli alimenti.
L’agricoltura ha un ruolo fondamentale per contenere la presenza negli alimenti di micotossine, in particolare delle Fusarium-tossine, cioè quelle prodotte dal Fusarium che colpisce i cereali durante la coltivazione.
Come viene ampiamente descritto in questo Supplemento de L’Informatore Agrario, vi sono fattori chiave per realizzare un’adeguata prevenzione delle contaminazioni:
- la revisione dei codici di buona pratica agricola alla luce delle esigenze sanitarie e qualitative (con particolare riferimento al rispetto dei limiti di contaminazione delle micotossine);
- la predisposizione di filiere dedicate alla singole produzioni, come ad esempio frumento per alimentazioni di pregio, o mais destinato all’alimentazione delle vacche da latte;
- la definizione di codici di comportamento e disciplinari di gestione delle fasi di post-raccolta, conservazione e trasformazione.
Con queste misure potremo ottenere prodotti agricoli di elevata qualità con caratteristiche e parametri che altri Paesi (specie quelli a bassa tecnologia, come i Paesi in via di sviluppo o anche i nuovi entrati nell’Unione Europea) non saranno in grado di raggiungere per diversi anni e forse per decenni.
In queste condizioni i nostri prodotti di qualità (anche il mais e il frumento, che comunemente sono considerati semplici commodities) potranno riscontrare l’interesse del mercato e spuntare prezzi più remunerativi.
Le conoscenze sulla tossicità delle micotossine e i limiti imposti dall’Unione europea sono oggi vissuti dagli agricoltori come un problema, ma potranno rappresentare un’opportunità di produzione e di sviluppo per le nostre aree ove è possibile attuare un’agricoltura a intensa tecnologia e ad alta capacità di controllo del processo di produzione e di trasformazione.
Il Supplemento che qui proponiamo riassume i passaggi più significativi delle relazioni e degli interventi presentati in occasione del Fusarium Symposium-Qualità e sicurezza dei cereali organizzato da Bayer CropScience lo scorso 12 ottobre. Il convegno, al quale anche L’Informatore Agrario ha dato il proprio contributo, è risultato di grande interesse, e ci è quindi parso opportuno proporlo a tutti i lettori del nostro Settimanale.
Giovanni Rizzotti

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