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C’è relativo ottimismo per la prossima campagna del pomodoro da
industria. Non dimentichiamo, però, che le negative condizioni
economiche di questi ultimi mesi influenzeranno sicuramente anche questo
settore, soprattutto nell’ambito dei consumi e dei costi dei fattori
produttivi
Per la filiera agroalimentare l’annata 2008 verrà certamente ricordata
per l’affermarsi nel contesto economico di un nuovo elemento: la
volatilità dei mercati.
Questa volatilità si esprime in variabilità temporale dei prezzi
(prodotti, mezzi tecnici, fattori produttivi, ecc.) in modo molto
accentuato: ad alcuni mesi caratterizzati da forte ascesa sono seguiti
altri di ancor più forte discesa; ciò rende particolarmente difficile e
rischiosa l’operatività delle imprese della filiera, specie per quelle
agricole che originano produzioni agricole puntuali, cioè quelle in cui
il prodotto è pronto per il mercato in un arco temporale dell’anno molto
ristretto (raccolta). Infatti, in questo contesto assumono particolare
rilevanza e difficoltà interpretative le previsioni di consumi,
produzioni, stock, ecc., specie quando le condizioni economico-sociali
sono sottoposte a trend recessivi.
In questo quadro economico la filiera del pomodoro da industria ha
operato in una prima fase previsionale in condizioni di mercato di forte
euforia, che ha consentito una contrattazione di precampagna
relativamente agevole, per trovarsi poi a consuntivo in una condizione
recessiva e quindi di probabile calo dei prezzi sul mercato mondiale sia
dei prodotti derivati che dei mezzi tecnici e finanziari e quindi con
una notevole incertezza sull’impostazione della prossima campagna. |