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I vini dop e igp ancora senza Comitato

Il mondo vitivinicolo sta attendendo ormai da mesi che si insedi il nuovo Comitato nazionale vini dop e igp per il triennio 2018-2020: il Comitato in carica dal 2015 ha infatti cessato le sue funzioni il 31 dicembre scorso e da allora l’attività si è bloccata. Il Ministero l’anno scorso aveva chiesto e ottenuto dalle istituzioni e dalle organizzazioni del settore le designazioni dei componenti per il nuovo Comitato; poi il ministro Martina s’è dimesso e il Governo Gentiloni ha deciso di rinviare il varo delle nomine alla nuova legislatura. 
Il risultato è che ci sono almeno una trentina di denominazioni in stand-by, tra modifiche e richieste di riconoscimenti, che dovranno attendere la prossima campagna prima di vedere la luce. 
Alla fine di marzo di quest’anno Alleanza delle Cooperative, Assoenologi, Cia, Confagricoltura, FederDoc, FederVini e Unione Italiana Vini avevano inviato una lettera al presidente del Consiglio per sollecitare il decreto di nomina del Comitato nazionale vini, sottolineando che «Il Comitato è organo indispensabile per l’approvazione delle modifiche dei disciplinari delle denominazioni. Ritardare ancora, anche solo di poche settimane il varo del decreto – sostenevano i firmatari della lettera –  potrebbe mettere in discussione le modifiche che i produttori attendono per la prossima vendemmia». 
Oggi si può dire che, con ogni probabilità, i tempi per la prossima vendemmia sono ormai scaduti e che, di conseguenza, nessuna modifica di disciplinare e nessuna nuova denominazione si potrà avere per i vini dell’annata 2018. 

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