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Eli Khayat, direttore scientifico della azienda di biotecnologie applicate all'agricoltura Rahan Meristem, parla delle nuove tecniche di ingegneria genetica per le piante. Filmato a Bruxelles il 17 maggio 2017.




- Cosa sono le nuove tecniche di modificazione genetica e perché, secondo lei, sono diverse dalle altre biotecnologie applicabili all'agricoltura?

- Ciò che accomuna le nuove tecniche è che la modifica avviene dall'interno, invece di essere realizzata aggiungendo qualcosa dall'esterno. Si introduce un piccolo pezzo di Dna, ma questo viene integrato nella struttura del Dna nell'esatta posizione del gene naturale. Con queste tecniche è possibile sostituire un frammento di Dna già esistente nella pianta con un altro, ma senza 'additivi'.

Un altro parametro da tenere a mente è che il risultato dell'applicazione di alcune di queste tecniche non può essere rilevato e quindi i prodotti realizzati con queste tecniche non possono essere individuati dagli enti regolatori. Come si fa a regolamentare qualcosa che non è distinguibile da altri prodotti simili?

In termini di rischio, bisogna ricordare che stiamo parlando di alterazioni davvero tenui. Nel processo di meiosi, che è del tutto naturale, si hanno molte più modifiche e movimenti di frammenti di Dna di quelli che si possono ottenere con alcune tecniche di editing del genoma.