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Richard Markwell, l'agricoltura 4.0

Richard Markwell delinea il potenziale che per l'agricoltura hanno i Big Data e la possibilità delle macchine di dialogare in autonomia. Secondo il presidente di CEMA, l'associazione che rappresenta i produttori europei di macchine agricole, grazie alla combinazione di queste tecnologie il settore è pronto per una nuova fase, una  "Agricoltura 4.0". Filmato a Bruxelles il 27 settembre 2016.




- Cos'è l'agricoltura 4.0?

- E' la prosecuzione del percorso cominciato tra la fine degli anni novanta e l'inizio del decennio successivo con la cosiddetta agricoltura di precisione. Si tratta di portare agli agricoltori tecnologie affinché possano produrre più cibo con meno terra in modo sostenibile e offrendo prezzi finali accessibili ai consumatori. Per raggiungere questo obiettivo l'approccio dell'agricoltura 4.0 guarda a tutto il processo aziendale, vi inserisce strumenti per misurare gli inputs, come l'impiego dei fertilizzanti o il consumo di combustibile, per assistere l'elemento che noi pensiamo sia il più debole delle moderne macchine agricole, cioè l'operatore. Perciò vogliamo aiutarlo nel suo lavoro, portare alla sua attenzione dati in modo che possa prendere decisioni nel modo più informato.

Tutto questo è iniziato con cose come i sistemi teleguidati e sistemi automatici per ridurre il consumo di combustibile, ma oggi dobbiamo guardare a tutto il processo, con trattori in grado di comunicare e agire in combinazione con la mietitrice e di inviare segnali al fornitore locale quando ci sono parti meccaniche che potrebbero rompersi.

Così l'agricoltore potrà avere una visione completa di tutte le attività legate alle macchine, assicurarsi che queste siano sempre performanti al massimo, e monitorare fase per fase i costi degli input, mettendoli in relazione al prezzo finale che potrà ottenere sul mercato.


 
- Questo approccio prevede anche una diversa forma di partecipazione dell'agricoltore nel processo di innovazione?

- Richiede più che altro una diversa mentalità e abilità differenti. Nella tradizione le macchine erano meccaniche, le potevi aggiustare con un martello. Oggi cerchiamo tecnici con alto livello di istruzione che non solo siano capaci di usare le macchine ma anche di analizzare i dati che esse forniscono nell'era digitale, utilizzandoli per prendere decisioni che abbracciano la totalità della gestione agronomica dell'azienda.

Si tratta di cambiare tutto il processo e questo non dipende dall'età, ma ha a che fare con chiunque abbia lo sguardo al futuro dell'agricoltura e voglia continuare a parteciparvi in una maniera competitiva.

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