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Derk Gesink, l'agricoltura di precisione č sperimentazione continua

Derk Gesink è un agricoltore olandese che dal 2007 ha iniziato a utilizzare strumenti dell'agricoltura di precisione. Quello che racconta a L'Informatore Agrario è qualcosa di più della semplice adozione di nuove tecnologie e ha molto a che fare con l'attitudine a sperimentare e a collaborare con altri agricoltori. Filmato a l'Aia il 1 giugno 2016. 


- L'agricoltura di precisione è una tecnologia su cui gli agricoltori sembrano esitanti. Perché?
 
- In primo luogo perché si tratta di una cosa molto complessa, che richiede conoscenza di molte discipline. Devi sapere di tecnologie digitali, di agricoltura e avere nozioni tecniche più generali. E' molto raro trovare in un solo agricoltore tutte queste competenze diverse. Non è come con le automobili, dove il sistema è testato, premi un tasto, decidi dove devi andare e tutto funziona. Con l'agricoltura di precisione non si può fare lo stesso, ci sono così tante variabili da controllare che devi innanzitutto sperimentare per tre o quattro anni prima di capire cosa stai facendo. Ecco perché secondo me l'agricoltura di precisione non è ancora così diffusa.


- Ma lei la pratica da quasi dieci anni. Qual è la sua esperienza in merito?
 
- Il primo consiglio è: fallo. Inizia da te, senza aspettare un'altra persona, inizia a provare. Poi cerca altri agricoltori che hanno lo stesso atteggiamento. Nel nostro gruppo siamo cinque: uno è molto competente in questioni tecniche, un altro in pratiche agricole e così via. Così se uno del gruppo ha dubbi e domande può rivolgersi a un altro e la cosa è reciproca, impariamo l'uno dall'altro e possiamo anche condividere gli investimenti. La soglia per cominciare non è molto alta.


- Forse, una risposta alla domanda sul perché l'agricoltura di precisione non è così diffusa è che essa richiede più "gioco di squadra" da parte degli agricoltori?
 
- Sì, certo. E gli agricoltori non dovrebbero aver paura di sperimentare, come facevano i nostri antenati. Anche loro iniziavano a usare nuove tecniche senza sapere in anticipo se avrebbero funzionato o meno. Ma si deve tentare: è tutta una questione di prove ed errore.

L'Informatore Agrario
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