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Michael Bain, capo unità alla Corte dei Conti europea, illustra i risultati dell'audit sulla spesa pubblica (UE e autorità nazionali) dei PSR 2007-2013 sulle infrastrutture rurali.



- La corte dei conti europea ha realizzato un rapporto sui fondi per le infrastrutture nell'ambito dei programmi di sviluppo rurale 2007-2013. Quali sono i risultati?

- Abbiamo esaminato la spesa pubblica per i progetti sulle infrastrutture nelle aree rurali, come per esempio quelli per i collegamenti stradali o l'irrigazione. Per il periodo di cui stiamo parlando la spesa totale, tra fondi Ue e nazionali, è stata di 19 miliardi di euro. Ciò che abbiamo rilevato è che non sempre questi fondi sono stati utilizzati con un buon rapporto qualità-costi.
Gli stati membri, che condividono con la commissione europea la responsabilità nella gestione dei fondi, potrebbero usarli meglio erogando un servizio migliore alle aree rurali interessate. In generale questo è vero per tutti i paesi in cui abbiamo svolto l'audit.
Nel caso della Sicilia abbiamo notato che una volta resi disponibili i fondi europei quelli regionali per le strade in aree rurali sono spariti. C'è stato, cioè, un effetto sostituzione: non abbiamo ottenuto più strade o strade migliori grazie ai finanziamenti europei quanto piuttosto questi sono stati usati al posto dei fondi nazionali. Non c'è, inoltre, un controllo dei costi ottimale per i progetti selezionati. Nel rapporto facciamo anche tre raccomandazioni, indirizzate sia alla Commissione che alle autorità nazionali. Serve un migliore coordinamento tra i tanti fondi pubblici che insistono sulle infrastrutture per sfruttarli in modo efficiente. Il controllo dei costi deve essere più rigoroso perché con il budget a disposizione si possano realizzare più progetti e di migliore qualità.