Nell’ambito di un’intervista a un quotidiano Guido Barilla ha parlato della contraffazione dei prodotti italiani, di fronte al quale «reagiamo in tre modi sbagliati» afferma Barilla.
«Il Paese non riesce a fare sistema. I produttori italiani quando vanno all'estero ci vanno da soli, senza un paracadute che li protegga e valorizzi i prodotti tipici, a differenza di quello che fanno i francesi, i tedeschi, gli spagnoli».
Inoltre, aggiunge, «anche a casa nostra ci spariamo addosso da soli, c'è una tendenza nazionale a considerare negativo tutto quello che è industria, a farci le lotte in casa, a non fare sinergia mentre gli altri fanno sistema e creano forza».
Anche la cabina di regia fatta dal Governo sulla pasta per Barilla non va nella direzione giusta. «Quando vediamo che vince la disinformazione siamo perplessi. Si dice che la pasta italiana è di bassa qualità perché fatta con grano estero. Questo è assurdo ma nessuno reagisce».
Infine, anche Confindustria ci mette del suo se il made in Italy è lasciato da solo, denuncia Barilla. «La nostra associazione deve fare un profondo esame al suo interno, fare un passaggio culturale e diventare il vero fulcro per lo sviluppo organizzato del Paese, e non solo un centro che difende situazioni interne, lobby particolari o che vive di burocrazia». L'agroalimentare è un settore «portante dell'Italia ma per la Confindustria non è all'ordine del giorno» conclude il presidente di Barilla.
|