È stato adottato il decreto interministeriale che prevede la revisione delle norme relative all'utilizzazione agronomica degli effluenti di allevamento, sinora disciplinate dal decreto ministeriale 7 aprile 2006, e nuove norme sull'utilizzazione agronomica del digestato prodotto dagli impianti di digestione anaerobica.
Dopo aver avuto il parere positivo della Conferenza Stato-Regioni e il concerto dei ministri dell'ambiente, dello sviluppo economico, della salute e delle infrastrutture, il decreto è stato firmato dal ministro Maurizio Martina e inviato agli organi di controllo per la registrazione.
Le novità introdotte dal nuovo decreto riguardano in particolare:
- la possibilità di utilizzare agronomicamente il digestato frutto della digestione anaerobica degli effluenti di allevamento e di una serie di materie tra cui scarti vegetali ed alcuni scarti dell'agroindustria;
- ripartizione del digestato in agrozootecnico e agroindustriale;
- divieto di utilizzazione agronomica del digestato prodotto da colture che provengano da siti inquinati;
- possibilità per le Regioni di modificare il periodo obbligatorio di 60 giorni di divieto di spandimento degli effluenti, a seconda delle diverse condizioni climatico-ambientali;
- introduzione di una graduale limitazione all'uso di colture no-food alternative all'utilizzazione agricola dei terreni coltivati;
- calcolo dell'azoto tramite l'effettivo fabbisogno delle colture.
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