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Chris Thornton, recupero e riuso dei nutrienti e nuove regole sui fertilizzanti

Chris Thornton, della European Sustainable Phosphorus Platform, parla dei casi di successo nelle nuove tecnologie per il recupero e riuso dei nutrienti e dei cambiamenti attesi nella legislazione europea sui fertilizzanti. 


- Il recupero e il riuso dei nutrienti in agricoltura, quale la situazione in Europa?
- Ci sono già molte storie di successo, come quella della cooperativa in Bretagna che ricicla 400mila tonnellate di letame da polli e maiali, ne fa un fertilizzante organico e lo trasporta in aree dove ce c'è bisogno per coltivare soia o mais. C'è fermento e voglia di fare, anche grazie a nuove tecnologie con cui si possono recuperare i nutrienti anche dalle acque di scolo.
Al tempo stesso, le cose stanno cambiando velocemente anche in termini di regolamentazione. Un mese fa la Commissione europea ha pubblicato una "road-map" per la revisione delle norme sui fertilizzanti. La cosa può sembrare molto lontana da ciò che succede nei campi, ma invece è importante perché le cose stanno per cambiare sensibilmente. Il nuovo regolamento consentirà di mettere sullo stesso piano e a parità di condizioni di mercato i fertilizzanti organici riciclati e quelli tradizionali. Questo vuol dire dare valore anche al carbonio biologico contenuto in questi fertilizzanti.
Molto sta cambiando perché gli allevamenti sono più intensivi e c'è bisogno di processi tecnologici per trarre maggiore valore dalle deiezioni e trasportarle dove servono di più. A causa dei limiti imposti dalla direttiva nitrati sullo spandimento degli effluenti c'è anche bisogno di immagazzinarli per usarli solo quando si vuole davvero applicarlo nei campi. In tutto questo ci può essere un guadagno da parte di chi vende certe tecnologie, ma anche un vantaggio per gli agricoltori. 

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