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Daniel Rosario, le importazioni di olio d'oliva dalla Tunisia

Daniel Rosario, portavoce della Commissione europea per l'agricoltura e il commercio internazionale, spiega all'Informatore Agrario i criteri che hanno spinto l'Esecutivo a proporre di aumentare la quota di importazioni a dazio zero di olio d'oliva dalla Tunisia. Intervista del 25 Settembre 2015.



- A metà settembre la Commissione europea ha annunciato di voler aprire una quota supplementare di importazione a dazio zero per l'olio d'oliva proveniente dalla Tunisia. Perché?
- Perché nel Consiglio affari esteri, gli Stati membri hanno chiesto di aiutare l'economia della Tunisia con misure concrete, dopo i recenti attacchi terroristici che hanno colpito il settore più florido del sistema produttivo tunisino, cioè il turismo. Con questa proposta vogliamo aiutare il popolo tunisino aumentando la quota di ingresso di uno dei principali beni esportati verso l'UE, cioè l'olio d'oliva.

- La Commissione ha realizzato una valutazione sull'impatto che questa decisione può avere sui produttori europei?
- Non si tratta di una decisione presa in modo burocratico, ma tiene conto dell'attuale situazione del mercato dell'olio d'oliva dell'Ue. Gli stock sono al minimo storico e una delle conseguenze potrebbe essere l'incremento dei prezzi finali, cosa che spingerebbe i consumatori a cercare alternative. Inoltre, quando la produzione è bassa la propensione all'export delle imprese tende a diminuire e di queste opportunità possono approfittare altri concorrenti internazionali. Con questa misura proveremo a impedire questi fenomeni. La concessione fatta alla Tunisia, inoltre, implicherà un incremento netto delle importazioni davvero modesto perché le importazioni in più andranno a sostituire quelle già previste nel regime di perfezionamento attivo [Inward processing regime, che prevede di riesportare l'olio verso paesi terzi dopo la trasformazione, ndr]

- La Commissione ha anche fatto una valutazione della tempistica di questo annuncio, che arriva proprio alla vigilia del raccolto?
Le stime ufficiali sulla produzione non ci sono ancora state comunicate dagli Stati membri. Gli indicatori disponibili ci dicono tuttavia che la campagna 2015/16 non sarà sufficiente a rimpinguare gli stock europei fino ai livelli medi storici.

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