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La presidenza Lettone: obiettivo accordo sul bio a maggio
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Aivar Lapins, capo Unità per l'agricoltura della Rappresentanza permanente delle Lettonia presso l'UE, elenca le priorità in politica agricola del semestre di presidenza lettone. Portare a termine il lavoro svolto dalla presidenza italiana sul settore biologico è al vertice dell'agenda. "L'Italia ha fatto un enorme sforzo - dice Lapins - continueremo dal punto cui siamo arrivati grazie all'Italia, non ripartiremo da zero".
Quali sono le priorità per l'agricoltura del semestre di presidenza UE della Lettonia?
In termini generali le nostre priorità sono la crescita sostenibile per la creazione di occupazione in Europa, l'agenda digitale e il miglioramento delle relazioni con i paesi del Partenariato orientale. Per quanto concerne l'agricoltura, esamineremo la proposta di riforma per il settore biologico. Su questo file il programma di lavoro 2015 della Commissione raccomanda progressi significativi entro sei mesi. Questa era anche la nostra idea come Stato membro e con la presidenza questo diventa il file agricolo più importante del nostro semestre. Poi viene la situazione di mercato di alcuni prodotti. In particolare siamo lieti di poterci occupare del settore latte quando il regime delle quote finirà. Seguiremo attentamente gli sviluppi. Ci interesseremo anche di semplificazione della Pac, su cui abbiamo l'obiettivo di raggiungere un accordo in Consiglio a maggio. Il dossier su latte e frutta nelle scuole è stato messo in attesa per alcune valutazioni che la Commissione intende portare avanti.
Riguardo al settore bio, come lei diceva, la Commissione si aspetta risultati concreti entro giugno. E' fattibile un accordo politico con il Parlamento entro quella data?
Devo riconoscere alla presidenza italiana che ci ha preceduto sforzi enormi su un dossier che non è per niente facile. Raggiungere un accordo tra gli Stati già in dicembre non è stato possibile per diversi motivi, ma noi continueremo dal punto cui siamo arrivati grazie all'Italia, non vogliamo ripartire da zero. Riteniamo possibile un accordo tra i paesi nel Consiglio di maggio, dopo che a marzo avremo avuto un dibattito orientativo su questo tema. Credo sia impossibile, per motivi procedurali, terminare il lavoro con il Parlamento entro giugno, ma il nostro obiettivo resta definire una posizione comune del Consiglio.
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