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Roger Waite, portavoce Agricoltura della Commissione UE: verso la fine delle quote latte
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D. La fine del regime delle quote latte previsto nel 2015 continua a dividere gli Stati europei. Cosa c'è in palio e cosa dobbiamo aspettarci per il prossimo futuro?
R. Le quote latte finiranno nella primavera del prossimo anno e nessuno lo mette in dubbio. Ma c'è preoccupazione per ciò che avverrà dopo. La domanda mondiale è alta e, secondo alcune stime, aumenterà del 2-3% l'anno almeno fino al 2020, in particolare in Asia. Il timore è che con la fine delle quote si verifichi un incremento della produzione dal ritmo più sostenuto rispetto all'aumento della domanda.
Secondo alcuni Stati membri dovremmo anticipare la fine delle quote, per esempio intervenendo sul coefficiente di materia grassa che serve a calcolarle, con l'effetto di produrre un aumento di fatto dei tetti alla produzione. Altri propongono di ridurre o eliminare le multe per gli sforamenti delle quote. Ci sono però anche coloro che sono più preoccupati dell'impatto che la fine del sistema avrà sulle aree svantaggiate, in particolare l'agricoltura di montagna, e del rischio che una fine anticipata delle quote porti a un aumento improvviso della produzione e al crollo dei prezzi, in una ripetizione della situazione del 2009. Secondo questa seconda prospettiva, si dovrebbero prima di tutto decidere quali misure adottare in caso di crisi del settore una volta che le quote non ci saranno più. Come rappresentante della Commissione UE, vorrei sottolineare che rispetto al 2009 abbiamo nuovi strumenti, ad esempio il pacchetto latte che permette agli allevatori di lavorare di più insieme. Abbiamo inoltre incrementato la percentuale per i pagamenti accoppiati a disposizione degli Stati e abbiamo la riserva di crisi, che significa sostegno finanziario più efficiente in caso di crollo del mercato. I ministri dell'agricoltura ne discuteranno ancora in giugno.
La buona notizia per il settore lattiero-caseario è che nessuno nell'UE mette in dubbio la necessità di eliminare le quote. Il dibattito è tra chi vuole che vadano ridefinite le regole per lo sforamento delle quote di quest'anno e chi ritiene più importante discutere di nuove misure che siano, in caso di necessità, disponibili nel periodo immediatamente successivo alla fine del regime.
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