riviste mensili agricole, riviste settimanali agricole, riviste agricoltura, riviste online agricoltura, riviste agricole specializzate, riviste specializzate agricoltura

riviste agricole, mondo agricoltura, riviste agricoltori  
riviste agricoltura, testate agricoltura, edizioni agricoltura
 
   
Home Riviste   L'Informatore Agrario   Vita in Campagna   Vivere La Casa in Campagna   Mad   Origine   International Agricultural Policy  

elenco prodotti in vendita
n°prodotti: 0
Totale: E. 0,00
cassa

chi siamo





riviste agricole, rivista per gli amanti della campagna, rivista sull'agricoltura professionale, riviste sull'agricoltura non professionale, edizioni dedicate al mondo agricolo, riviste specializzate in agricoltura, testate e giornali online agricoltura


L'Informatore Agrario
Sommario rivista Approfondimento
32
1 - 7 Ago.

  2003
segnala ad un amico  invia ad un amico    scrivi un commento alla redazione  scrivi alla redazione
non in vendita
UNIONE EUROPEA
Al via in Francia la "rottamazione" dei polli

Un esempio su cui riflettere

Un programma di interventi finanziari intende favorire la riduzione della capacità di produzione di carni avicole diminuendo nel contempo la concentrazione degli allevamenti in determinate aree del territorio 

La crisi mercantile che sta mettendo in discussione gran parte del sistema agricolo comunitario parte da molto lontano ed è di non facile soluzione per le sempre crescenti implicazioni internazionali degli scambi.
Tuttavia alcuni Paesi sicuramente più determinati di altri stanno già ponendo le basi per un ripensamento dell’attuale sistema allevatoriale-produttivo.
Un esempio interessante è offerto dai francesi che, colpiti anch’essi da una preoccupante crisi del comparto avicolo, hanno varato un provvedimento degno di un’opportuna attenzione. 
Il programma di interventi finanziari per l’avicoltura, imperniato sulla misura comunitaria relativa agli «aiuti di Stato», risponde alla necessità di mettere in essere una riduzione della capacità produttiva del settore.
L’intervento è stato predisposto secondo le seguenti linee direttrici:
- l’aiuto deve inquadrarsi nell’interesse generale del settore in questione;
- trattandosi di un settore caratterizzato da sovrapproduzione, gli aiuti per la riduzione della capacità produttiva devono far parte di un programma di ristrutturazione del settore;
- il programma deve essere dotato di obiettivi chiaramente definiti e di una calendarizzazione specifica (provvedimenti di durata illimitata non potranno essere accettati);
- deve essere prevista una compensazione equa per il beneficiario;
- non può trattarsi di un aiuto per il salvataggio e la ristrutturazione del settore;
- tutti gli operatori economici del settore devono poter accedere al regime di aiuti a pari condizioni;
- al fine di evitare possibili rischi di distorsione della concorrenza e il pericolo di sovracompensazione, il beneficiario deve assumere a proprio carico almeno la metà dei costi relativi agli aiuti in questione sotto forma sia di contributi volontari, sia di prelievi obbligatori. Questo criterio non si applica qualora la riduzione della capacità produttiva sia motivata da problemi sanitari e/o ambientali.
L’obbiettivo è quello di permettere la chiusura di circa 500.000 m2 di impianti di allevamento di polli da carne e la riduzione di circa 100.000 m2 di impianti di incubazione.
L’obbiettivo prioritario del programma è quello di facilitare la chiusura di impianti vecchi e/o obsoleti sia sul piano tecnico-sanitario che ambientale.
Sulla base della situazione attuale le autorità hanno stimato che il piano dovrebbe comportare la chiusura di 631 allevamenti per una superficie complessiva di 470.000 m2 e una riduzione produttiva di oltre 150.000 t di carne.
Inoltre, obiettivo indiretto del provvedimento è quello di allentare la concentrazione produttiva esistente in determinate aree del territorio.
Infatti la zona interessata dal provvedimento è concentrata nelle aree a maggior vocazione produttiva come la Bretagna (60% della superficie) e la valle della Loira (14% della superficie).
Un aspetto molto importante del Piano è quello di coinvolgere principalmente la maggior parte degli impianti indirizzati alla produzione di pollame «standard». 
Proprio tali produzioni, infatti, andavano a soddisfare i settori dell’esportazione e le fasce di mercato basse e medio basse (mense, grande ristorazione, preparazioni a base di carne) oggi in maggiore difficoltà.
Lo studio, portato avanti dalle autorità francesi per determinare le cause della crisi che sta interessando il settore dal 1998, ha evidenziato una consistente e progressiva riduzione della quota di mercato di prodotto che veniva abitualmente esportata, sia per la crescente concorrenzialità dei prodotti provenienti da Paesi terzi che dalla lenta, ma costante diminuzione della domanda interna.
Su tale delicata questione è bene precisare che i dati evidenziano un’attenzione maggiore del consumatore francese verso prodotti «identificati», la cui origine comprova la provenienza da allevamenti situati in determinati dipartimenti. 
Nel 1998 la crisi, che ha riguardato sia le carni di pollo sia quelle di tacchino, si è manifestata in modo molto chiaro traducendosi in una flessione della produzione (–5% nel periodo 1998-2000) e in  una lenta ma sensibile diminuzione delle esportazioni (–33% dal 1995 al 2002).
Gli interventi finanziari previsti dal piano sono fissati in 14 euro/m2 di capannone dismesso. Questa cifra riflette esattamente, secondo le autorità francesi, la rendita lorda per metro quadrato per questo tipo di produzioni.
L’aiuto finanziario, il cui budget previsionale è di 6 milioni di euro, verrà accordato a condizione della cessazione definitiva dell’attività avicola dell’allevatore beneficiario, che dovrà sottoscrivere un impegno di smantellamento definitivo dello stabilimento avicolo e la cessazione dell’allevamento di volatili da carne per un periodo di almeno 10 anni. 
Questo impegno legherà anche l’eventuale acquirente dello stabilimento.
Il non rispetto degli impegni sottoscritti comporterà il rimborso integrale dell’aiuto più una multa.
Il pagamento sarà erogato a tutti gli allevamenti nei quali la durata media annuale dell’occupazione sia stata di almeno 180 giornate nel corso del triennio 2000-2002. Questo per agevolare i produttori la cui attività di allevamento non risulti marginale. 
Inoltre la liquidazione dell’indennizzo avverrà soltanto dopo che siano state effettuate tutte le verifiche necessarie a dimostrare lo smantellamento dell’impianto. Il provvedimento, tra l’altro, non sarà retroattivo e quindi usufruibile da impianti già precedentemente ritirati dalla produzione. 
Un ultimo aspetto molto interessante da sottolineare, anche ai fini del nulla osta comunitario al varo del programma, riguarda la compartecipazione finanziaria prevista a carico degli allevatori. 
A tal riguardo, le autorità francesi hanno svolto una particolare analisi economico-finanziaria precisando che l’ammontare dell’aiuto stabilito in 14 euro/m2 è stato calcolato sulla base della media della rendita lorda degli avicoltori negli anni 2000-2001. 
Infatti, secondo un’inchiesta realizzata dal Consiglio nazionale dei centri di economia rurale, il margine lordo che è stato prodotto – definito come differenza tra il prodotto dell’attività e i costi operativi (direttamente legati a essa) oppure come contributo apportato dall’attività avicola alla copertura dei costi della struttura (tra cui gli ammortamenti e i costi finanziari) – ammontava rispettivamente a 22 euro/m2 nel 2000 e a 24 euro/m2 nel 2001, cioè, calcolato sui due anni di riferimento, a ben 46 euro/m2
L’ammontare di 14 euro/m2 copre dunque meno di un terzo del margine lordo dell’attività avicola, restando a carico del beneficiario la differenza.
In tal modo la Commissione ha dovuto constatare che, in effetti, il beneficiario continuerà ad avere a proprio carico più della metà dei costi relativi agli aiuti.
Dato quanto sopra, la Commissione conclude che la disposizione non rischia di avere effetti sul commercio in misura contraria all’interesse comune e che quindi il piano presentato può essere accolto in quanto misura che contribuisce allo sviluppo del settore.


Sommario rivista Paolo Biasucci
E-mail: p.biasucci@informatoreagrario.it


la ricerca

trova 

© 2023 Edizioni L'Informatore Agrario S.r.l. - Tutti i diritti riservati